15. novembre 2021
Con l’autunno viene a trovarci il...
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Normalmente la temperatura corporea interna di una persona è compresa tra 36° e 37° Celsius.
Solo a partire da una temperatura di 38° si parla di febbre. È normale che la temperatura corporea aumenti, perché la febbre è una reazione del nostro sistema immunitario. Tra le cause vi sono perlopiù infezioni da batteri, virus, parassiti o altri agenti patogeni.
I segni tipici sono una pelle secca e calda, i cosiddetti occhi lucidi febbricitanti o una maggiore sensazione di sete. Una panoramica della temperatura:
È l’organismo che mette in moto spontaneamente il processo della febbre perché, grazie al calore, batteri e virus non sono più in grado di moltiplicarsi così rapidamente mentre certi processi di difesa immunitaria accelerano. Per questa ragione non si dovrebbe fare ricorso troppo rapidamente ad antipiretici.
Poiché la febbre è un sintomo, la cosa migliore da fare è intervenire sulla o sulle cause. Se l’infezione viene combattuta con successo, la febbre scompare perlopiù automaticamente. Esistono anche agenti antipiretici che svolgono contemporaneamente un effetto antinfiammatorio. Tuttavia, in caso di febbre, è consigliabile restare a letto, bere molto e riscaldare i piedi freddi. A temperature comprese tra 39 e 40° possono essere utili anche impacchi di acqua fredda sui polpacci, ma soltanto in assenza di brividi.
Uno dei primi sintomi di contagio con il nuovo coronavirus è la febbre. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la malattia si manifesta mediamente cinque giorni dopo un’infezione. Se ci si accorge di stare poco bene, si deve rimanere a casa, come indicato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sul suo sito web. Se compare un sintomo tipico, è bene contattare telefonicamente un medico o effettuare l’Autovalutazione sul coronavirus dell’UFSP (online) per comprendere se sia il caso di effettuare un test per il coronavirus. Con un risultato positivo è necessario restare in isolamento finché non si è guariti.
La febbre compare più frequentemente nei bambini che gli adulti. Anche in questo caso il valore di riferimento è 38°C. È importante tenere sotto controllo le condizioni generali del bambino e monitorare lo sviluppo di ulteriori sintomi. In caso di febbre, i neonati devono essere visitati quanto prima da un medico.
La febbre è solitamente accompagnata da altri sintomi come, ad esempio, dolori articolari, stanchezza, tosse o vomito. Se la febbre alta dura più di un giorno, è consigliabile consultare un medico. Ciò vale anche per altri disturbi come convulsioni febbrile o stordimento. Per i neonati, è bene consultare un medico già a partire da una temperatura di 38°C.
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