18. novembre 2024
Occhi secchi
Occhi secchi: quali cause e quale sollievo?
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Per chi soffre di raffreddore da fieno non si può dire che la primavera sia uno spasso! Quando i primi raggi di sole iniziano a scaldare, anche la natura si risveglia dal suo «sonno invernale». Graminacee, alberi e arbusti iniziano a fiorire «soffiando» un’enorme quantità di pollini nell’aria. Il raffreddore da fieno causa una reazione eccessiva ai pollini che di fatto sono innocui: il loro sistema immunitario di chi soffre di questa allergia scatena alcune reazioni indesiderate: il naso cola, uno starnuto «tira l’altro» e gli occhi lacrimano, sono rossi e prudono. Quindi le passeggiate nel verde diventano spesso un tormento.
Il raffreddore da fieno non è una condizione rara. Secondo le stime dell’AHA, il Centro Allergie Svizzera, solo in Svizzera interessa circa il 20% delle persone. Questo tipo di allergia colpisce sia uomini che donne di qualunque età su scala mondiale. Spesso si presenta già durante l’infanzia.
Le persone possono essere allergiche a uno o più tipi di polline, anche se la maggior parte – circa il 70% – ha un’allergia alle graminacee. Quando queste iniziano a fiorire, non lasciano quasi scampo, perché il fiore di un singolo filo d’erba contiene circa 4 milioni di pollini. Per contro, il polline delle conifere come l’abete o l’abete rosso è meno allergenico e quindi il numero di persone allergiche a queste piante è nettamente inferiore.
Il polline di graminacee, alberi, arbusti, erbe o fiori è leggero e si diffonde nell’aria, soprattutto in primavera e in estate, e le persone lo inspirano attraverso il naso. Ma questo minuscolo guastafeste può entrare anche negli occhi.
Il polline contiene proteine che a contatto con le mucose umane (ad es. naso o occhi) vengono rilasciate. Il sistema immunitario delle persone che soffrono di raffreddore da fieno classifica erroneamente queste proteine come «estranee» e «pericolose» e reagisce in modo eccessivo a queste sostanze. Basta già una minima esposizione al polline per scatenare una violenta reazione da parte del sistema immunitario che produce speciali sostanze di difesa, i cosiddetti anticorpi IgE. IgE è un’abbreviazione che sta per immunoglobulina E, una sostanza importante in caso di allergie.
Gli anticorpi si legano ai mastociti, speciali cellule di difesa del sistema immunitario che rilasciano sostanze responsabili dell’infiammazione. Una di queste è ad esempio l’istamina. Insieme ad altre sostanze messaggere, l’istamina stimola le ghiandole a produrre e rilasciare secrezioni. Le mucose del naso o degli occhi si infiammano. Anche i nervi si irritano.
Tutto questo causa i seguenti sintomi:
Il raffreddore da fieno è un’allergia di «tipo immediato», cioè i sintomi iniziano immediatamente al contatto del polline con le mucose del naso e degli occhi.
La predisposizione al raffreddore da fieno è spesso ereditaria. Per i bambini con genitori che soffrono di raffreddore da fieno o di altra allergia il rischio di sviluppare un’allergia è maggiore. In campo medico, questa tendenza allergica (ad es. allergia ai pollini) è detta «atopia» o «predisposizione allergica». Le persone che soffrono di raffreddore da fieno possono sviluppare anche altre malattie come l’asma allergica o la neurodermite (dermatite atopica). In ogni caso non bisogna dimenticare che anche fattori ambientali, come il fumo o i gas di scarico, hanno un ruolo nell’insorgenza di un’allergia.
Il Centro Allergie Svizzera ha raggruppato le cause del raffreddore da fieno in tre gruppi principali:
Vi sono diversi modi per scoprire in quale periodo si ha la carica pollinica in Svizzera e per quali pollini. Ad esempio:
Va tenuto presente che
Se il raffreddore da fieno non viene trattato, le persone con allergia ai pollini possono sviluppare asma allergica per effetto di un cosiddetto «cambiamento di livello», un termine medico usato per indicare che l’allergia non colpisce soltanto le vie respiratorie superiori ma anche quelle inferiori. Anche a livello dei bronchi nei polmoni si sviluppa una reazione di ipersensibilità che porta all’asma bronchiale.
Alcune persone allergiche ai pollini sono anche allergiche a determinati alimenti, presentano cioè quella che viene definita «allergia crociata». Poiché gli allergeni dei pollini sono molto simili a quelli degli alimenti, il sistema di difesa proprio dell’organismo considera «estranei» anche questi allergeni presenti negli alimenti. Accade spesso che le persone allergiche al polline di betulla presentino un’allergia crociata, ad esempio, anche alle mele. Possono manifestare sintomi come formicolio, prurito o sensazione di avere dei peli in bocca.
Esistono diverse possibilità . Alcune terapie sono mirate ai sintomi del raffreddore da fieno con lo scopo di attenuarli. La cosiddetta iposensibilizzazione, invece, agisce sulla causa dell’allergia ai pollini, ovvero il sistema immunitario.
Vi sono poi anche dei medicamenti con principi attivi appartenenti ai gruppi degli:
Questi medicamenti sono disponibili in varie forme farmaceutiche, come spray nasali o colliri, che attenuano i sintomi a livello locale (naso, occhi) e anche in gocce, compresse o compresse da succhiare che agiscono a livello sistemico.
L’iposensibilizzazione (nota anche come desensibilizzazione o immunoterapia specifica = SIT) è l’unica terapia diretta alla causa del raffreddore da fieno. Il sistema immunitario viene gradualmente allenato e abituato a non reagire più dal polline.
L’iposensibilizzazione si basa su due principi:
Con l’iposensibilizzazione è possibile conseguire un sollievo significativo dai sintomi, che in alcuni casi scompaiono del tutto. Si riduce anche il rischio di un cambiamento di livello (ad es. polmoni, asma allergica) e di sviluppo di ulteriori allergie.
Nel raffreddore da fieno è importante anche la strategia della carenza di allergeni, che consiste nell’evitare il contatto con la causa specifica dell’allergia «standogli alla larga». Alcuni consigli su come evitare gli allergeni:
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